"Prendere a calci, bastonare, rubare, cantare, ballare il tip tap, stuprare: Alex (Malcolm McDowell), il teppista con la bombetta, si diverte a modo suo. Tragicamente, a spese degli altri. Il percorso di Alex - da punk amorale ad onorato cittadino, previo lavaggio del cervello - viene ambientato in un futuro scioccante dall'ardita interpretazione Kubrickiana del romanzo di Anthony Burgess. Immagini indimenticabili, contrappunti musicali da brivido, l'affascinante linguaggio usato da Alex e compari sono miscelati da Kubrick in un'unità frammentaria. Assai discusso alla sua uscita (1971), quarant'anni dopo, la forza della sua arte è intatta: continua ad attrarci e scioccarci, tenendoci incollati allo schermo".
Titolo originale: A Clockwork Orange
Soggetto: Dal romanzo A Clockwork Orange di Anthony Burgess
Sceneggiatura: Stanley Kubrick
Fotografia: John Alcott
Montaggio: Bill Butler
Effetti speciali: Sandy DellaMarie, Mark Freund
Scenografia: John Barry
Costumi: Milena Canonero
Trucco: Fred Williamson, George Partleton, Barbara Daly
Arredamento: Russell Haag e Peter Shields
Pitture e sculture: Herman Makkink, Cornelius Makkink, Liz Moore, Christiane Kubrick
Musica: Ludwig van Beethoven, Edward Elgar, Gioacchino Rossini, Terry Tucker, Henry Purcell, James Yorkston, Arthuer Freed e Nacio Herb Brown, Nicolaj Rimsky-Korsakov, Erika Eigen
Musica originale e arrangiamenti elettronici: Walter Carlos
Interpreti: Malcolm McDowell, Patrick Magee, Michael Bates, Warren Clarke, John Clive, Adrienne Corri, Carl Duering, Paul Farrell, Clive Francis, Michael Gover, Miriam Karlin, James Marcus, Aubrey Morris, Godfrey Quigley, Sheila Raynor, Madge Ryan, John Savident, Anthony Sharp, Philip Stone, Pauline Taylor, Margaret Tyzack
Produzione: Stanley Kubrick, Warner Bros, Hawk Film, Polaris Production, Gran Bretagna 1971
A proposito del film: "Forte di quattro nomination agli Oscar del 1972 come Miglior Film, Regia, Sceneggiatura non originale e Montaggio, vinse i premi della Critica Cinematografica di New York per Miglior Film e Miglior Regista, presentato lo stesso anno alla Mostra di Venezia, Arancia meccanica è rimasto nella storia del cinema, oltreché come fonte di citazioni letterarie e iconografiche, anche grazie al contributo, nella parte non originale, della colonna sonora. Essa recuperava, fra le altre, musiche classiche molto conosciute di Rossini e Beethoven, accentuando la chiave visionaria e onirica del film. Decisivo per la riuscita del film, anche l'apporto di Malcolm McDowell nel ruolo di Alex, pronto e disponibile a tutto, al punto che s'incrinò una costola e subì l'abrasione delle cornee durante le riprese del film. Quando fu distribuita sul circuito cinematografico, all'inizio degli anni settanta, la pellicola destò scalpore, con una schiera di ammiratori pronti a gridare al capolavoro ma anche con una forte corrente di parere contrario, per il taglio originale e visionario adottato nella narrazione, che faceva ricorso in maniera iperrealistica, ma anche senza indugi speculativi, a scene di violenza".