mercoledì 28 settembre 2011

I due della legione - Lucio Fulci (1962)

"Franco Cocuzza e Ciccio Fisichella, siciliani d.o.c., cercano di sbarcare il lunario a Napoli con la vecchia truffa del gioco delle tre carte. Un bel giorno il boss locale della camorra ci rimette le penne e i due spiantati vengono ingiustamente accusati dell'omicidio: non gli resta che saltare sul primo treno e, su consiglio di un tedesco, arruolarsi nella legione straniera, appena in tempo per ricevere una missione delicatissima da parte del sultano Mustafa Abdul Bey (Alighiero Noschese): bloccare un traffico d'armi!"

Titolo originale: I due della legione straniera
Soggetto e sceneggiatura: Antonio Leonviola, Roberto Bianchi Montero, Dino De Palma, Arnaldo Morrosu, Giancarlo Del Re, Lucio Fulci, Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi
Fotografia: Alfio Contini
Montaggio: Mario Serandrei
Musica: Luis Bacalov
Interpreti: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Alighiero Noschese, Carlo Lombardi, Maria Teresa Vianello, Nino Terzo, Aldo Bufi Landi, Jo Garso, Gianni Rizzo, Rosario Borelli, Giovanni Grimaldi, Giovanni, Crosio, Aldo Pini, Cesare Polacco
Produzione: Danilo Marciani per Sicilia Cinematografica - Ultra Film e Titanus - Ita 1962

A proposito del film: "Il primo classico di Franco e Ciccio diretto dal grande Lucio Fulci, un'esilarante scoribanda dai vicoli partenopei al deserto che più deserto non si può. Come riferito dal critico Paolo Albiero, che si rifà a testimonianze dirette di alcuni membri della troupe, «il rapporto fra Fulci e il duo fu ottimo fin da principio: sul set un clima di collaborazione e divertimento, tanto che alcuni membri della troupe ancora oggi ricordano come si iniziasse a ridere la mattina presto e si finisse solo a notte fonda. Franchi e Ingrassia, con l’entusiasmo dei neofiti, improvvisavano spesso siparietti fuori programma, e il grande Alighiero Noschese, qui al suo esordio cinematografico, si divertiva ad imitare le voci della troupe, creando spesso equivoci e risate». Fulci, grazie al proprio genio artistico, consente al duo comico di affinare i propri strumenti comici e inserisce numerose idee originali all’interno della storia del film - l’inadeguatezza dei personaggi nei confronti delle situazioni che si presentano loro, l’estraneità ad ogni vicenda, la casualità dei loro successi, la beffa sempre dietro l’angolo - che diverranno uno stereotipo nella produzione cinematografica successiva di Franchi e Ingrassia. Franco e Ciccio diventano così gli anti-eroi per antonomasia che, «troppo impegnati nella Lotta per la Sopravvivenza, […] sfiorano e mai afferrano l’essenza delle loro storie e della Storia, dell’esistenza»".

Le iene - Quentin Tarantino (1992)

"Usano al posto dei nomi i colori, sono sei, non si conoscono e hanno tentato un colpo, finito male, a una gioielleria di Los Angeles. Due sono morti, Mr. Blue e Mr. Brown, uno è ferito gravemente, Mr. Orange, gli altri si ritrovano in un deposito per scoprire chi di loro sia una spia... e molto, molto altro..."

Titolo originale: Reservoir Dogs
Soggetto e sceneggiatura: Quentin Tarantino
Fotografia: Andrzej Sekula
Montaggio: Sally Menke
Effetti speciali: Larry Fioritto
Scenografia: David Wasco
Costumi: Betsy Heimann
Musiche: AA.VV.
Interpreti: Harvey Keitel, Lawrence Tierney, Chris Penn, Tim Roth, Steve Buscemi, Michael Madsen, Quentin Tarantino, Edward Bunker, Kirk Baltz.
Produzione: USA, 1992

A proposito del film: "Leggendario esordio di Quentin Tarantino, iperviolento, colto e allucinato, il film schiera un gruppo di eccellenti attori. Oltre i vari Keitel, Roth, Buscemi e Madsen, c'è anche Edward Bunker, lo scrittore maledetto che ha cambiato la faccia del noir made in Usa. Tarantino introduce molti dei temi e dei caratteri che sono diventati i suoi 'marchi di fabbrica': la violenza, l'avantpop, i dialoghi memorabili e barocchi, il forte humor nero e la cronologia frammentata. Dopo alcune difficoltà nella scelta del cast e alcune indecisioni - ad esempio, a chi assegnare il ruolo di Mr. Orange fra Tim Roth, James Woods e Samuel L. Jackson - il film venne presentato prima al Sundance Film Festival e poi in Giappone al Yubari International Fantastic Film Festival. In Italia il film venne vietato ai minori di 18 anni a causa della violenza delle sue scene. Al contrario di 'Pulp Fiction', infatti, in questo film la violenza non vuole essere esagerata o comica ma è utilizzata in modo decisamente più realistico e cinico, anche se in alcune scene, come quella ormai famosa della tortura, è più suggerita che mostrata. Il film è il primo episodio della 'Trilogia Pulp' di Quentin Tarantino, insieme a 'Una vita al massimo' e 'Pulp Fiction'".