lunedì 30 maggio 2011

Aurora - Friedrich Wilhelm Murnau (1927)

"Sedotto da un'affascinante donna venuta dalla città, il giovane contadino Ansass tenta di uccidere la moglie Indre, simulando un incidente, per poter fuggire con l'altra. Tuttavia, durante una gita in barca, l'uomo, pur avendone l'occasione, non trova il coraggio di eliminare la moglie, finendo anzi con il rinsaldare il suo legame matrimoniale. A sera però, mentre ritornano in barca verso la loro fattoria, un temporale fa cadere Indre in acqua. Dopo aver chiesto aiuto, le ricerche portano solo al recupero dei resti dell'imbarcazione: è allora che Ansass decide di ritrovare e uccidere la donna di città, che lo aveva istigato all'omicidio, ma proprio mentre sta per strangolarla..."

Titolo originale: Sunrise
Soggetto: dal racconto 'Die Reise nacht Tilsit' di Hermann Sudermann
Sceneggiatura: Carl Mayer, F. W. Murnau
Fotografia: Karl Struss, Charles Rosher
Montaggio: Katherine Hilliker
Scenografia: Edgar Ulmer, Rochus Gliese, Alfred Metscher
Musica: Hugo Riesenfeld
Interpreti: George O'Brien, Janet Gaynor, Margaret Livingston, Bodil Rosing, Ralph Sipperly, J. Farrel MacDonald, Jane Winton
Produzione: Fox, USA 1927

A proposito del film: "Tratto da un racconto di Hermann Sudermann, mutato nel finale, il primo dei 4 film americani del regista tedesco Murnau, che riscosse all'epoca un modesto riscontro di pubblico, costiutisce uno dei vertici del suo cinema: 'Aurora' è un'opera che sembra a tratti più tedesca che americana (a riprova della grande autonomia che, insieme a mezzi ingenti, la produzione concesse all'autore), potendo contare su un geniale impiego della luce (con la vittoria dell'Oscar per la migliore fotografia), del ritmo, dell'atmosfera quasi espressionistica, della profondità di campo, della mobilità della cinepresa. Nel 1939 in Germania ne venne realizzato un remake, 'Verso l'amore', di Veit Harlan".

venerdì 27 maggio 2011

Il gabinetto del dottor Caligari - Robert Wiene (1920)

"Nella cittadina tedesca di Holstenwall intorno al 1830 il dottor Caligari esibisce in un baraccone da fiera il sonnambulo Cesare (mantenuto da anni in uno stato di «sonno cadaverico»), inconsapevole esecutore dei suoi delitti. Lo studente Franz scopre che Caligari è il direttore di un manicomio e lo smaschera..."

Titolo originale: Das Cabinet des Dr. Caligari
Soggetto e Sceneggiatura: Hans Janowitz, Carl Mayer
Fotografia (b/n): Willy Hameister
Scenografia: Walter Roehrig, Walter Reimann, Hermann Warm
Costumi: Walter Reimann
Musiche: Giuseppe Becce
Interpreti: Friedrich Fehér, Werner Krauss, Conrad Veidt, Lil Dagover, Hans Heinrich von Twardowski, Rudolf Lettinger, Rudolf Klein-Rogge (non accreditato), Hans Lanser-Rudolf (non accreditato), Henri Peters-Arnolds (non accreditato), Ludwig Rex (non accreditato), Elsa Wagner (non accreditato).
Produzione: Decla-Bioscop AG di Erich Pommer, Germania 1920

A proposito del film: "La sequenza finale, ambientata nel manicomio, sovverte radicalmente il racconto. Responsabile della scelta, per le scene (tutte dipinte) e i costumi, dei pittori Walter Reimann, Walter Rohrig e dell'architetto Hermann Warm e del regista Wiene (che sostituì Fritz Lang), il produttore Erich Pommer aggiunse il finale (e il prologo) alla sceneggiatura di Carl Mayer e Hans Janowitz. I due protestarono perché l'espediente contraddiceva le loro intenzioni satiriche contro l'autoritarismo prussiano che tendeva a trasformare gli uomini in automi. Un capolavoro che si risolve di continuo in strabilianti decodificazioni dell'immagine, tutte articolate su toni geometricamente deformanti, in obbedienza a un modello estetico che spiazza e affonda in modo permanente in un debordare scenografico cupo e ossessivo. Opera espressionistica per eccellenza, è probabilmente il primo film di autentico culto della storia del cinema."