"Ambientato intorno al 1830, il primo grande successo internazionale di Fritz Lang vede come protagonista una giovane donna (Lil Dagover) che cerca di convincere la Morte (Bernhard Goetzke) a non portare via l'uomo che ama (Walter Janssen). La possibilità le viene concessa, ma a patto che riesca a salvare tre vite, simboleggiate da tre mozziconi di candela prossimi allo spegnimento, in tre epoche diverse, la Bagdad delle 'Mille e una notte', la Venezia del Rinascimento e una magica e antica Cina".
Titolo originale: Der Mude tod
Soggetto e sceneggiatura: Fritz Lang, Thea von Harbou
Fotografia (b/n): Erich Nitzschmann, Fritz Arno Wagner, Hermann Saalfrank
Montaggio: Fritz Lang
Scenografia: Hermann Warm, Robert Herlth, Walter Rohrig
Costumi: Heinrich Umlauff
Interpreti: Lil Dagover, Walter Janssen, Rudolph Klein-Rogge, Bernhard Goetzke, Georg John
Produzione: Decla Bioscop, Germania 1921
A proposito del film: "Noto anche, dal titolo francese, come 'Le tre luci'. 'Der Mude tod' (La Morte stanca) vede la collaborazione di Lang con Thea von Harbou e precede 'Il dottor Mabuse'. Tra riferimenti pittorici (Durer, Rembrandt...) e teatrali (Max Reinhardt), il regista tedesco realizza un film di puro stampo espressionista, capace di rivaleggiare all'estero con il quasi contemporaneo 'Caligari' quanto a popolarità, che utilizza trucchi presto ripresi da Hollywood, ad esempio da Douglas Fairbanks ne 'Il ladro di Bagdad', e che rimanda al fulcro del cinema di Lang, la lotta degli uomini contro il destino, ma anche, per i temi trattati e per come viene tratteggiata la figura della Morte, a 'Intolerance' di Griffith e a 'Pagine dal libro di Satana' di Dreyer".